L’editoriale di Marzo 2024
Il nuovo “cammino comunitario” della Corte costituzionale
Abstract
Dopo la conclusione della vicenda Taricco la necessità, affermata dalla Corte costituzionale nella sentenza del 14 dicembre 2017 n. 269, di una pronuncia di incostituzionalità delle leggi italiane in conflitto con disposizioni della Carta dei diritti fondamentali direttamente applicabili (oltre che con norme costituzionali) ha riaperto qualche problema in merito al primato del diritto dell’Unione nell’ordinamento italiano. La successiva giurisprudenza costituzionale, peraltro, pur ribadendo tale competenza della Corte costituzionale, ha riconosciuto il potere del giudice comune di disapplicare le suddette leggi. Resta da chiarire se l’orientamento della Corte costituzionale debba limitarsi al contrasto con la Carta di diritti fondamentali o debba applicarsi anche quando siano in giuoco altri principi dell’Unione che abbiano una impronta costituzionale.
The need, affirmed by the Constitutional Court in its December 14, 2017 No. 269 judgment – after the conclusion of the Taricco affair, for a ruling of unconstitutionality of Italian laws in conflict with directly applicable provisions of the Charter of Fundamental Rights (as well as with constitutional norms) reopened some questions regarding the primacy of EU law in the Italian legal system. Subsequent constitutional jurisprudence, moreover, while reaffirming this competence of the Constitutional Court, has recognized the power of the common court to disapply the aforementioned laws. It remains to be clarified whether the Constitutional Court’s guidance should be limited to conflict with the Charter of Fundamental Rights or should also apply when other Union principles with constitutional character are at stake.
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