Presentazione

Eurojus è una rivista giuridica, di fascia A, fondata nel 2014, anno in cui fu pubblicato, il 29 giugno, il primo numero e furono compiuti tutti gli adempimenti di legge per la sua registrazione (9 settembre, registrazione presso il Tribunale di Milano, n. 278). La rivista nasce nella forma non cartacea, non ancora molto diffusa all’epoca, per essere una pubblicazione specialistica del diritto dell’Unione europea, anticipando il riconoscimento della specificità del diritto UE rispetto ad altre branche del diritto.

La pubblicazione online ha un indubbio vantaggio: consente tempi rapidi, e quindi garantisce l’attualità degli approfondimenti proposti ai lettori. Una caratteristica, questa, che differenzia le riviste telematiche da quelle cartacee che “scontano”, per così dire, i tempi, non brevi, della stampa, ma prima ancora della composizione dei testi e, poi, della distribuzione.

La “storia” di eurojus è, invero, incominciata molto tempo prima del 2014.

Infatti, eurojus è nato come sito web (il 25 maggio 2002) e come marchio registrato presso l’UAMI ora EUIPO (il 15 dicembre 2003 su domanda del 2 agosto 2002): sito a disposizione di docenti e studenti del diritto dell’Unione europea. Venivano raccolti appunti e materiali utili per lezioni e conferenze nel quadro di una delle iniziative del Centro di eccellenza Jean Monnet finanziato dalla Commissione europea e della Cattedra Jean Monnet ad personam del direttore di questa rivista.

Da qui l’idea di creare una rivista che, oltre ad essere uno strumento di informazione, fosse strumento di conoscenza, dibattito, approfondimento per chi coltivava interessi teorici, ma anche pratici, per il fenomeno comunitario in generale, per il diritto dell’Unione europea in particolare.

La linea editoriale privilegia alcuni temi, non occupandosi solo degli aspetti istituzionali (che consentono, peraltro, un confronto anche con studiosi di altre materie), ma occupandosi delle tematiche legate al contenzioso davanti alla Corte di giustizia dell’Unione europea, alla cooperazione giudiziaria in materia penale, alle tematiche di immigrazione e cittadinanza, alla tutela dei diritti fondamentali, alla concorrenza e agli aiuti di Stato, all’unione monetaria e alla governance bancaria, al rapporto tra diritto dell’UE e diritto nazionale, alla partecipazione dell’Italia allo sviluppo del diritto dell’UE e all’adattamento del diritto nazionale al diritto dell’UE.

La rivista non si identifica con il suo direttore, ma con tutti coloro i quali vi collaborano, direttamente ma anche indirettamente. Infatti, pur nella consapevolezza che eurojus si aggiunge ai numerosi strumenti di informazione e di dibattito già esistenti, il suo obiettivo è quello di condividere i risultati delle ricerche effettuate e di favorire il dibattito sui temi ricordati, coinvolgendo coloro che, in altre sedi scientifiche e istituzionali, si occupano di queste tematiche. Per questa ragione viene pubblicata e diffusa la newsletter settimanale ogni martedì, ove vengono pubblicati articoli, segnalazioni, interventi a convegni e recensioni che poi vengono raccolti nei quattro volumi annuali della rivista. Ma non solo. Vengono pubblicati i c.d. “numeri speciali monotematici”, finora dieci che dal 2017 accompagnano e arricchiscono la rivista, costituendo brevi lavori monografici.

La rivista ha anche promosso convegni e ha sostenuto sia l’istituzione di una autonoma materia di esame, di diritto UE per l’appunto, fra le materie di esame per il conseguimento dell’abilitazione all’esercizio della professione forense (art. 46 legge 31 dicembre 2012, n. 247 e modifiche successive), sia l’istituzione della qualifica di “avvocato specialista in diritto dell’Unione europea” nell’ambito delle specializzazioni (tredici in tutto) che l’avvocato può conseguire (in virtù dell’art. 9, l. 247/2012 e del d.m. 12 agosto 2015, n. 144 modificato dal d.m. 1 ottobre 2020, n. 163). Scopo della rivista è anche quello di accompagnare, ai fini di approfondimento, chi dopo gli studi in giurisprudenza voglia esercitare una professione (avvocato, magistrato) rimanendo aggiornato nella materia del diritto dell’Unione europea e del suo recepimento nell’ordinamento nazionale.