Abstract

Con sentenza del 21 marzo 2024, la Corte di giustizia ha dichiarato invalido il regolamento 2019/1157, che istituisce la carta di identità biometrica, per errata base giuridica. Al contempo, però, la Corte ha ritenuto compatibile con la Carta dei diritti fondamentali la raccolta e conservazione delle impronte digitali, aprendo la strada all’adozione di un nuovo atto, da fondare sull’art. 77 TFUE, individuato come corretta base giuridica. La pronuncia stimola alcune riflessioni sulle conseguenze del cambio di base giuridica nonché sulla raccolta e conservazione delle impronte digitali. Più in generale, la pronuncia dà l’occasione di mettere in luce la preoccupante tendenza, in nome della sicurezza, a raccogliere, conservare e rendere interoperabili i dati biometrici di milioni di persone.

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By its ruling rendered on 21 March 2024, the Court of Justice declared Regulation 2019/1157, which establishes the biometric identity card, invalid due to incorrect legal basis. At the same time, however, the Court deemed the collection and conservation of fingerprints compatible with the Charter of Fundamental Rights, paving the way for the adoption of a new act, to be based on art. 77 TFEU, which is indicated as the correct legal basis. The ruling stimulates some reflections on the consequences of the change in the legal basis as well as on the collection and storage of fingerprints. More generally, the ruling gives the opportunity to highlight the worrying tendency, in the name of security, to collect, store and make interoperable the biometric data of millions of people.

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