La grande riforma del diritto dell’immigrazione e dell’asilo dell’Unione europea: un’analisi d’insieme nella prospettiva dei rapporti tra ordinamenti
La riforma del 2024 può essere considerata una nuova tappa nel processo di “comunitarizzazione” dei settori dell’immigrazione e dell’asilo: per effetto del nuovo quadro giuridico, lo spazio lasciato alle normative statali risulta considerevolmente ridotto; inoltre, le istituzioni e gli organi dell’Unione non ricoprono più un ruolo essenzialmente regolatorio, ma contribuiscono maggiormente alla gestione del fenomeno delle migrazioni. Il pacchetto legislativo approvato dal Parlamento europeo e dal Consiglio è composto in prevalenza da regolamenti, che sono muniti, in quanto tali, di applicabilità diretta, ma che richiedono l’approvazione di numerose misure uniformi di esecuzione e di atti delegati. La riforma comprende pertanto, già a livello di Unione, più fasi: la prima si è conclusa con l’adozione e la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea di dieci nuovi atti legislativi; la seconda presuppone l’approvazione di ulteriori misure da parte della Commissione europea e del Consiglio. A queste due fasi, seguirà l’intensa attività normativa e organizzativa che la riforma impone agli Stati membri. L’articolo si propone di presentare il nuovo pacchetto legislativo, mettendone in evidenza alcuni profili selezionati che possono essere considerati i pilastri del nuovo quadro giuridico. L’obiettivo è quello di far emergere una visione d’insieme. Inoltre, l’articolo mira a valutare l’impatto della riforma sugli ordinamenti interni, sotto due diversi profili: il primo è connesso alla scelta di utilizzare i regolamenti come fonte principale della nuova disciplina; il secondo attiene all’ampliamento dell’ambito di applicazione della normativa dettata dall’Unione europea in materia di immigrazione e asilo.
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The 2024 reform can be considered a new stage in the process of ‘communitarisation’ of the immigration and asylum sectors: as a result of the new legal framework, the room left to State legislation is considerably reduced; moreover, the institutions and bodies of the Union no longer play a mere regulatory role, but contribute more actively to the management of the migration phenomenon. The legislative package approved by the European Parliament and the Council is mainly composed of regulations, which are directly applicable, but require the approval of numerous uniform implementing measures and delegated acts. The reform therefore involves several phases at the level of the Union: the first phase ended with the adoption and publication of ten new legislative acts in the Official Journal of the European Union; the second phase requires the approval of further measures by the European Commission and the Council. These two phases will be followed by the intense regulatory and administrative activity that the reform requires of the Member States. Against this background, the article presents the new legislative package, highlighting some selected aspects that can be considered the pillars of the new legal framework, with the aim to provide a comprehensive overview. In addition, the article intends to assess the impact of the reform on domestic legislation, from two different perspectives: the first refers to the use of regulations as the main source of the new discipline; the second concerns the extension of the scope of application of EU legislation on immigration and asylum.
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