Self-preferencing as an independent abuse: still clouds on the horizon

In Google v. Commission the General Court qualified «self-preferencing» as an independent category of abuse within the meaning of Article 102 TFEU. Given the uncertainties surrounding the concept of «self-preferencing» in EU competition law, which lies at the heart of the recent investigations opened by the European Commission against digital platforms, the judgment will certainly represent a turning point in the development of the Commission’s policy in the digital era. The article addresses the main issues raised by the judgment. First, the manner in which the General Court formulates this self-standing type of abuse is difficult to reconcile with the principle of legal certainty since a clear theory of harm is missing, and the rationale behind this category seems very fact-specific. Second, in excluding the applicability of the «indispensability» criterion in the self-preferencing abuse, the judgment appears at odds with the most recent holding of the European Court of Justice in Slovak Telekom.

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Nella recente sentenza Google v Commission il Tribunale dell’Unione Europea ha qualificato il trattamento preferenziale (c.d. «self-preferencing») come un’autonoma categoria di abuso ai sensi dell’articolo 102 TFUE. Alla luce delle incertezze che per lungo tempo hanno caratterizzato il concetto di «self-preferencing», quale aspetto centrale dei recenti casi aperti nei confronti delle piattaforme digitali, la sentenza rappresenta un passaggio fondamentale nello sviluppo della strategia della Commissione Europea nell’era digitale. L’articolo affronta le principali questioni sollevate dalla sentenza. In primo luogo, si pone in evidenza la difficile conciliabilità con il principio di certezza del diritto di questa nuova categoria di abuso, da un lato, non risultando esplicitata in modo chiaro la teoria del danno sottostante, e dall’altro, essendo la ratio della nuova categoria di difficile applicazione a circostanze diverse da quelle del caso specifico. In secondo luogo, vengono illustrati i profili di criticità dell’affermata irrilevanza del criterio di «indispensabilità» nella valutazione dell’abusività del «self-preferencing», profili che portano a ravvisare un contrasto della sentenza in esame con la più recente giurisprudenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e con specifico riferimento alla sentenza Slovak Telekom.

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