Safe or Not? Some Much-Awaited Clarification on the Designation of Safe Third Countries of Origin by the CJEU (GC, 4 October 2024, Ministerstvo vnitra České republiky, odbor azylové a migrační politiky, C-406/22, EU:C:2024:841) *
The Grand Chamber of the Court of Justice of the European Union determined the extent of Member States’ authority to designate third countries as “safe countries of origin”, whether in their entirety or only in certain regions. It also held on the scope of review of the safety designation by the national court hearing an appeal against a decision rejecting an application for international protection. The ruling is likely to have a significant impact on Member States’ variable approaches to the designation of third countries as “safe”: up-to-date safety assessment by the authorities, exclusion of territorial exceptions under Directive 2013/32/EU and broad power of the judge to examine the material conditions regarding designation. The judgment has already had important consequences on the suspension of accelerated and border procedures in Italy, raising extensive debate about the role of national judges in evaluating safe country national lists.
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La grande sezione della Corte di giustizia del l’Unione europea ha stabilito la portata del potere degli Stati membri di designare i paesi terzi come “paesi di origine sicuri”, sia nella loro totalità che solo in determinate regioni. Essa ha inoltre statuito sull’ambito di controllo della designazione di sicurezza da parte del giudice nazionale che esamina un ricorso avverso una decisione di rigetto di una domanda di protezione internazionale. La sentenza avrà probabilmente un impatto significativo sulle diverse impostazioni degli Stati membri per la designazione di paesi terzi come “sicuri”: valutazione aggiornata della sicurezza da parte delle autorità, esclusione delle eccezioni territoriali ai sensi della direttiva 2013/32/UE e ampio potere del giudice di esaminare le condizioni materiali relative alla designazione. La sentenza ha già avuto conseguenze importanti sulla sospensione delle procedure accelerate e di frontiera in Italia, sollevando un ampio dibattito sul ruolo dei giudici nazionali nella valutazione delle liste nazionali dei Paesi sicuri
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