L’identità personale alla prova delle libertà di circolazione

Il presente contributo presenta talune riflessioni sul diritto all’identità personale nello spazio di libertà, sicurezza e giustizia. L’esame ha inizio con la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell’uomo, che ha riconosciuto il diritto all’identità personale come parte integrante del diritto alla vita privata ex art. 8 della CEDU. Si verificano quindi le diverse basi su cui la Corte di giustizia ha raggiunto risultati sostanzialmente analoghi, ovvero la continuità transnazionale dei segni identificativi della persona alla luce delle necessità della libera circolazione. Sono trattate in particolare le (poche) sentenze che hanno riguardato casi relativi a minori, nonché quella giurisprudenza che ha individuato dei limiti al diritto alla continuità. Si nota soprattutto come il motivo di mancata trascrizione del nome acquisito all’estero sia dipeso da esigenze di identità nazionale, ovvero rispettivamente il principio democratico in una Repubblica e la tutela della lingua nazionale. Conclusivamente, si verifica se sussista un principio del “mutuo riconoscimento” applicabile anche all’identità personale, o se, piuttosto, si tratti di un’elaborazione ancora in divenire.

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The present paper discloses some considerations on the right to personal identity within the Area of Freedom, Security and Justice. The first part tackles the case law of the European Court of Human Rights, which has considered the right to personal identity as an integral part of the right to private life pursuant to Article 8 of the European Convention of Human Rights. The second part verifies the different legal grounds that have led the Court of Justice of the European Union to similar outputs, which are the cross-border continuity of the means of personal identification in the light of the needs of the free movement. Particular attention is drawn to the quite few judgments involving children’s rights and those defining the limits to the right to continuity. The contribution underlines that these limits have been linked with the need to grant national identity, the protection of the democratic principle in a Republic and the safeguard of the national language. Finally, the last part tests this case law with the method of the mutual recognition as being applicable to personal identity.

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