La nascente regolamentazione UE nel settore dei velivoli civili a pilotaggio remoto

Il settore dei (sistemi) aerei civili a pilotaggio remoto – (S)APR (o in inglese, Remote Piloted Aircfrat System – RPAS), comunemente detti droni, ha conosciuto, negli ultimi anni, una espansione vertiginosa in diversi Stati dell’Unione europea (tra i quali Francia, Italia e Gran Bretagna) e, in particolare, negli Stati Uniti d’America. I campi nei quali questa tecnologia potrebbe essere impiegata sono molteplici; solo per citarne alcuni: riprese cinematografiche, operazioni SAR (Search and Rescue), vigilanza del territorio, disinfestazione dei terreni agricoli, ispezioni geologiche e molti altri ancora. Numerosi sono gli studi che confermano come questo settore contribuirà, nei prossimi anni, alla creazione di decine di migliaia di posti di lavoro, con livelli di produttività che, per la sola Unione europea, rappresenteranno il 10% dell’intera economia del mercato dell’aviazione. Ben consapevole, dunque, del ruolo strategico che assumerà il mercato degli RPAS negli anni avvenire, l’Unione europea ha voluto intraprendere, a partire dall’anno scorso, una serie di iniziative volte a creare un quadro regolamentare del settore, che assicuri, al contempo, la sicurezza e la tutela dei diritti fondamentali dei cittadini dell’Unione da un lato, e lo sviluppo di un mercato leale e competitivo dall’altro lato.
In particolare, il 20 giugno 2013 è stata presentata, da parte dello European RPAS Steering group, la road map UE di integrazione in spazi aerei non segregati (lo spazio aereo segregato può essere definito come una porzione di spazio aereo soggetto a restrizioni o divieti per tutte o talune operazioni di volo) per i prossimi 15 anni (“Roadmap for the integration of civil Remotely-Piloted Aircraft Systems into the European Aviation System”, consultabile all’indirizzo internet: http://ec.europa.eu/enterprise/sectors/aerospace/files/rpas-roadmap_en.pdf). La road map si struttura su 3 pilastri: Ricerca e Sviluppo; Regolamentazione e Standardizzazione in ambito safety e requisiti tecnici; misure di complemento, tra le quali, assicurazioni, privacy, responsabilità e data link. La Commissione prevede di presentare specifiche proposte di regolamentazione a partire dal 2016. In particolare, rispetto alle tematiche “Responsabilità” e “Assicurazioni”, la roadmap richiama la necessità di creare un quadro normativo trasparente con la previsione di precisi obblighi a carico di costruttori e operatori. Le Autorità nazionali sono chiamate a condurre, inizialmente, questa determinazione basandosi sulla legislazione nazionale applicabile per analogia al settore degli RPAS nonché rispetto allo stato dell’arte dello stesso settore. Vi è ampio consenso sulla necessità di prevedere in capo all’operatore, l’onere di fornire la prova di possedere una copertura assicurativa valida. Si ricorda in proposito che nel settore dell’aviazione civile i requisiti in ambito di responsabilità e assicurazione sono disciplinati dal regolamento (CE) n. 785/2004, il quale, tuttavia, pur applicandosi anche agli RPAS, è divenuto sotto vari aspetti anacronistico. Sono necessari, pertanto, adattamenti al fine, in particolare, di tenere conto dei livelli di rischio derivanti dalla conduzione di operazioni RPAS in considerazione anche del peso e delle diverse caratteristiche di volo di ogni drone. Inoltre, è da tenere ben presente che, se i parametri che vengono oggi utilizzati per la fornitura di prodotti assicurativi per aeromobili “tradizionali” potrebbero essere facilmente adattati ai RPAS di grandi dimensioni, quegli stessi parametri mal si adattano ai droni di piccole-medie dimensioni.
Diversi Stati membri hanno emanato una regolamentazione interna per disciplinare alcuni profili di questa tematica. Tra questi: Svezia, Francia, Danimarca, Italia (L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile – ENAC ha pubblicato in data 17 dicembre 2013 il Regolamento “Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto”. Il Regolamento è entrato in vigore in data 30 aprile 2014. Va ricordato che la nozione di “Mezzo Aereo a Pilotaggio Remoto” rientra nella definizione di “Aeromobile” data dall’art. 743 del Cod. Nav. Lo stesso giorno dell’entrata in vigore del Regolamento, ENAC ha pubblicato una bozza di Circolare “Circolare NAV – “Mezzi Aerei a Pilotaggio Remoto” con la quale l’Ente si preoccupa di fornire gli strumenti per l’effettiva attuazione dei principi contenuti nel Regolamento stesso. La bozza di Circolare è stata oggetto di consultazione pubblica sul sito dell’ENAC fino al 30 giugno 2014. Nell’intermezzo ENAC ha inoltre pubblicato due bozze di linee guida su “Qualificazione del personale di volo APR” e “SAPR Organizzazioni riconosciute”. La normativa italiana può essere consultata direttamente sul sito internet di ENAC all’indirizzo https://www.enac.gov.it/La_Regolazione_per_la_Sicurezza/Navigabilit-13-/Sistemi_Aeromobili_a_Pilotaggio_Remoto_(SAPR)/index.html), Germania, Repubblica Ceca, Lituania e Regno Unito.
L’assenza di misure di armonizzazione a livello UE, tuttavia, non giova a un concreto, efficiente e sviluppo del settore. Non a caso, la Commissione ha ravvisato la necessità di introdurre una regolamentazione unica anche per gli RPAS di peso inferiore ai 150kg (diversamente di competenza di EASA – European Aviation Safety Agency, secondo quanto previsto dal regolamento (CE) n. 216/2008, il “basic regulation” che delinea le “regole comuni nel settore dell’aviazione civile e che istituisce un’Agenzia europea per la sicurezza aerea”). Le due principali problematiche riscontrate sono, infatti, la totale mancanza di coesione delle diverse normative, con la conseguenza di generare una pericolosa erosione di un livello minimo di safety, security, privacy e responsabilità degli operatori, nonché il mancato mutuo riconoscimento delle certificazioni rilasciate dai diversi Paesi membri che si traduce anche in una potenziale distorsione della concorrenza all’interno del mercato unico.
La Commissione ha, dunque, proposto. in data 8 aprile 2014, la definizione, attraverso un nuovo sistema di standards, di un quadro normativo del settore quanto più possibile chiaro, trasparente, sicuro e efficiente (Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio. Una nuova era per il trasporto aereo. Aprire il mercato del trasporto aereo all’uso civile dei sistemi a pilotaggio remoto in modo sicuro e sostenibile, Bruxelles, 8.4.2014, COM (2014) 207 def.)
In particolare, i nuovi standards avranno ad oggetto: a) il rafforzamento delle disposizioni in materia di safety e rilascio delle autorizzazioni, basandosi sul principio che le operazioni RPAS devono dimostrare un livello di sicurezza equivalente alle operazioni “manned” (Quest’ultime operazioni di volo richiedono il soddisfacimento di determinati requisiti tecnici in tema di aeronavigabilità, personale di volo, safety oversight, safety management, ecc. previsti dalla regolamentazione EASA e dell’Unione europea. L’Agenzia ha il compito, fin da subito, di elaborare un insieme di regole ad hoc per il settore degli RPAS); b) il rispetto di diritti fondamentali come quello della privacy e della protezione dei dati tramite, anche, il rafforzamento dei controlli; c) disposizioni più incisive in tema di security, che siano idonee a prevenire potenziali pericoli e minacce derivanti da atti deliberati e illeciti (EASA avrà una competenza specifica anche in questa materia, e molti sforzi verranno concentrati, in particolare, sulla protezione dello streaming dei dati); d) l’avvio di nuovi studi su tutte le tematiche attinenti il settore degli RPAS, tramite anche programmi di ricerca dedicati, come Horizon 2020, COSME 2020 e SESAR Joint Undertaking.
La Commissione condurrà un’approfondita analisi delle su esposte problematiche per tutto il 2014 al fine di individuare la migliore strategia possibile per affrontare la delicata materia. Seguirà, eventualmente, una proposta legislativa ad hoc. Come ricordato, fin subito, EASA potrà iniziare lo sviluppo di tutti gli standard necessari per una sicura integrazione. Obiettivo che si è dato l’Unione europea è, infatti, la progressiva integrazione dei velivoli “manned” e “unmanned” nei cieli del vecchio continente a partire dal 2016.


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