Italian unlimited ius sanguinis and its proposal of amendment: an EU law perspective

Abstract

In the Nineteen’s and Twenty’s century millions of Italian citizens emigrated all around the world. These emigrants and all their descendants never lost the right to Italian citizenship because of their emigration. As a matter of fact, Italian citizenship law has traditionally rested on the unlimited ius sanguinis principle, regardless the place of birth or of residence. As a consequence of this, Italy is today facing a huge demand of recognition of Italian citizenship from descendants of Italian citizens emigrated even more than one hundred years ago. In this regard, a proposal of amendment of Italian unlimited ius sanguinis principle has been recently filed with Italian Parliament and it is sparking hot debates among the Italian scholars. However, it seems that nobody has assessed this matter under the corner of EU law. Indeed, most of these descendants are non-UE countries’ citizens: therefore, for them being Italian citizens means also exercising rights stemming from EU’s citizenship. For this reason, this work aims to investigate the impact of EU law – with particular reference to the principles developed by ECJ – on the Italian unlimited ius sanguinis principle and of its proposal of amendment  trying to figure it out the right balance between the exclusive prerogative of the Italian Parliament in this field and the need that it shall be exercised “having due regard to the Community law”.

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Nel Diciannovesimo e Ventesimo secolo milioni di cittadini italiani sono emigrati in tutte le parti del mondo. Tali emigranti ed i loro discendenti non hanno mai perso la cittadinanza italiana in ragione della loro emigrazione. Ed invero, la disciplina della cittadinanza italiana si è sempre basata sul principio della trasmissione illimitata per diritti di sangue, indipendentemente dal luogo di nascita o di residenza. Ciò ha fatto sì che oggi sussiste una richiesta molto alta di riconoscimento della cittadinanza italiana da parte di discendenti di cittadini italiani emigrati anche più di cento anni or sono. A tal riguardo, è stata recentemente presentata una proposta di modifica del principio di trasmissione illimitata per diritto di sangue che sta alimentando un intenso dibattito dottrinale tra i giuristi italiani. Tuttavia, nessuno pare aver affrontato questo tema sotto il profilo del diritto dell’Unione Europea. Infatti, molti di questi discendenti sono cittadini di paesi terzi: pertanto, per loro, la cittadinanza italiana significa anche l’accesso ai diritti riconosciuti dall’ordinamento eurounitario. Per questa ragione, questo lavoro ha l’obiettivo di studiare l’impatto del diritto UE – con particolare riferimento ai principi sviluppati dalla Corte di Giustizia – sul principio di trasmissione illimitato della cittadinanza italiana per diritto di sangue, nonché sulla proposta di modifica dello stesso e, in definitiva, individuare il giusto equilibrio tra la prerogativa esclusiva del Parlamento italiano in questo campo e la necessità che tale prerogativa sia esercitata “nel rispetto del diritto comunitario”.

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