Adelante, presto, con juicio. Prime considerazioni sulla sentenza della Corte di giustizia che sancisce la legittimità del Regolamento condizionalità
Abstract
Con due sentenze storiche, la Sezione Plenaria della Corte di giustizia ha sancito la piena legittimità del Regolamento condizionalità. Così facendo, i giudici di Lussemburgo hanno segnato un deciso progresso dell’ordinamento dell’Unione nella tutela dei suoi valori fondamentali (adelante), esprimendosi con una procedura accelerata che è stata capace di controbilanciare gli intenti dilatori promossi dal Consiglio europeo (presto), innovando la propria precedente giurisprudenza con juicio. Il presente contributo fornisce un primo commento a tali pronunce, ricostruendo il contesto e l’iter logico seguito dalla Corte e soffermandosi, in particolare, sui temi dello Stato di diritto, dell’identità europea e nazionale, del rapporto tra art. 7 TUE e le altre basi giuridiche dei trattati e dei criteri per l’applicazione concreta del Regolamento condizionalità.
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Abstract (English)
With two landmark judgments, the Court of Justice (Full Court) has stated that the Conditionality Regulation is valid, giving a new impetus to the protection of fundamental values within the EU legal order. The judgments have been delivered thorugh an expedited procedure, balancing the attempt of the European Council to postpone the application of the Conditionality Regulation, and will mark a sensitive evolution of the CJEU case law in the field of national and European identities, fundamental values, use of legal basis and their relation with Art. 7TEU. This article gives a preliminary assessment to those judgments, setting the general context in which they have been adopted and discussing the legal reasoning of the Court.
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